Conosco Iacometti da molti anni perché anche lui, come altri famosi fotografi italiani, ha cominciato la sua attività fotografica come fotoamatore affermandosi in concorsi e mostre patrocinate dalla FIAF - Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, per poi passare al professionismo con successo.
Ho sempre apprezzato Raoul per la sua creatività, progettualità, rigorosità formale e per la capacità di condividere le sue emozioni con entusiasmo e generosità, cercando sempre di stabilire un rapporto empatico con chi lo segue.
Anche per questo il nostro circolo da qualche anno lo ha scelto come “tutor” dei propri corsi di fotografia di base e avanzati con un riscontro da parte dei soci entusiastico.
Gli abbiamo domandato di dare un contributo alla nostra rivista chiedendogli di presentare il suo progetto “Green Attitude” esposto in parete per la prima volta nel 2014 allo Spazio MIL di Sesto San Giovanni, in occasione del suo spettacolo "Fotografia, musica, danza e altre storie…", condotto con Roberto Mutti e successivamente nel 2015 ospite della manifestazione “Dia sotto le stelle” alla Fiera di Rho.
Questo progetto ha avuto uno sviluppo nel tempo e come leggerete nella presentazione, di seguito riportata, vedrà la pubblicazione di un libro nel prossimo anno. Inoltre, giovedì 14 dicembre 2023, presso la Galleria FCF, verrà inaugurata una mostra dedicata al progetto a cura di Loredana De Pace.
Ringraziamo Raoul per averci regalato questa opportunità.
«Green Attitude nacque nella mia mente nell’autunno del 2008 mentre camminavo tra i corridoi di una serra in periferia di Milano. Passai un’intera giornata immerso nel verde, nel caldo artificiale di tende in plastica spessa e opaca e pareti di vetri appannati. Ero alla ricerca di qualche scatto adatto a completare un lavoro commissionato da Orticola dal titolo “Di serra…”, esposto nei mesi successivi al Museo di Milano per la collettiva "Sfumature di Verde". La maggior parte delle fotografie scattate riguardavano inquadrature in close-up: utilizzavo un 24 mm, mi avvicinai molto a piante e fiori seguendone le forme armoniose e dolci, simili a corpi che posavano senza mai stancarsi, immobili in quell’unica posizione, in perfetta simbiosi con l’ambiente circostante. Poi spostai l’attenzione sulle strutture in ferro, sui corridoi di bancali e sulle pareti trasparenti, ma in quel momento non sembravano avere alcun collegamento con il mondo floreale, se non quello di protezione. Il brano in loop dagli auricolari aiutò il processo di creatività, inconsciamente ed immediatamente dopo aver visto "danzare" le foglie al mio passare e ripassare tra i corridoi, tra le fronde e fu allora che l’idea di accostare fiori, piante e strutture alla danza arrivò in maniera naturale. Al termine di quella giornata, dopo aver preso qualche nota sul mio taccuino degli appunti, abbandonai l’idea in attesa del momento giusto per realizzarla. Nel 2011, lavorando ad un reportage commissionato e dedicato ai corsi di danza classica e moderna a livello amatoriale finalmente Green Attitude prese forma e struttura. In questo progetto la danza si fonde in maniera naturale con le piante e i fiori, all’interno e all’esterno di location che cambiano ogni volta: serre e vivai, polmoni artificiali sparsi ovunque, oasi di un verde perenne che non conoscono stagioni. Il progetto ha come finalità la pubblicazione di un volume fotografico, i cui proventi derivanti dalla vendita verranno devoluti ad associazioni che operano nel campo della disabilità. La pubblicazione avverrà tra marzo e aprile del 2024. Gli artisti che animano gli scatti fotografici sono Étoile, Prime/i Ballerine/i, Solisti, danzatrici e danzatori che lavorano nelle più importanti Compagnie di danza nazionali ed internazionali, quali Teatro alla Scala di Milano, Opéra Nationale de Bordeaux ed altre ancora, inoltre ballerini/performer freelance e giovani che approcciano al mondo del professionismo. Tutti gli artisti si alternano sui set dando forma a dittici fotografici e foto singole. Il progetto include, fin dal primo set nel 2012, un lavoro parallelo "Igreen", interamente realizzato con lo smartphone. Le location che ci ospitano nei loro spazi sono di varie tipologie: dalle classiche serre di diverse specie floreali a quelle a specifico indirizzo tematico, fino alle più moderne caratterizzate da tecnologia fotovoltaica e dai nuovi sistemi olandesi di movimentazione dei bancali». Raoul Iacometti
«Nei gesti e nelle posture controllate di una ballerina siamo abituati a leggere l’armonia del corpo e la straordinaria capacità di trasfigurare lo sforzo fisico fino a farlo diventare bellezza. Ammirati da tutto ciò, ci concentriamo sulle tensioni del corpo senza immaginare che i suoi movimenti possano inscriversi in un più ampio quadro di riferimento come facessero parte di un ordine cui tutta la natura è partecipe. Raoul Iacometti ha avuto la bellissima intuizione che tutto ciò è possibile iniziando così un lavoro che è andato a scoprire la sintonia che lega i gesti umani della danza alla realtà che fiori e piante ci suggeriscono. La struttura a dittici permette di riconoscere con facilità analogie davvero sorprendenti: per un verso sembra che siano le foglie lanceolate a suggerire alla ballerina la postura delle sue gambe, per l’altro si può immaginare che la natura umana e quella vegetale vivano di un’identica partecipazione e vibrino nella identica sintonia. O forse è il fotografo ad aver agito da attento regista di questo inedito spettacolo». Roberto Mutti